Ma la Coop è un supermercato o una banca?
04 Giu 2021
In questo articolo andremo ad osservare i bilanci delle sette sorelle Coop per capire se realmente ci troviamo di fronte ad attività commerciali o se invece abbiamo a che fare con realtà ibride, metà retailer, metà banca d’investimento.
Coop è un soggetto collettivo che aggrega sotto un unico marchio un articolato insieme di imprese cooperative di dimensioni e sfere diverse, per rispondere in modo più efficiente alle necessità dei soci.
Con 14,3 miliardi di Euro di fatturato totale di cui il 95% realizzato da 7 grandi cooperative rappresenta la più importante attività economica commerciale nel mondo delle cooperative nel nostro Paese.
Quello che i non addetti ai lavori non sanno è che il sistema Coop nel suo complesso rappresenta anche una delle attività finanziarie più importanti in Italia, se si tiene conto del valore degli investimenti finanziari effettuati e della raccolta di denaro presso i propri soci (ad esempio con i libretti di risparmio).
Nel dettaglio le sette sorelle Coop di cui sopra presentano a bilancio (2019) un ammontare aggregato di investimenti finanziari a breve e medio-lungo termine (Obbligazioni, Titoli di Stato, Azioni) per 5,3 miliardi di Euro (pari ad un terzo dell’attivo), ed una raccolta di denaro fra i propri soci (prestito sociale) di 8 miliardi di Euro (pari al 40% del passivo).
Per avere un termine di paragone si pensi che Banca Monte dei Paschi, quarta banca italiana, nel 2019 ha erogato crediti a famiglie e imprese e pubbliche amministrazioni per 75 miliardi di Euro e raccolto risorse dai propri clienti per 70 miliardi di Euro (conti correnti, depositi vincolati, altre forme di raccolta diretta).
Infine, quello che i non addetti ai lavori non sanno, è che l’attività finanziaria esercitata dal mondo Coop nella maggior parte dei casi si rivela elemento fondamentale per chiudere i bilanci in utile e porre rimedio ad una gestione operativa negativa.
L’analisi è stata effettuata sui bilanci 2019 non consolidati delle seguenti società.
Quanto fatturano le sette sorelle Coop?
Dal grafico e dalla tabella riferiti alle vendite delle sette società cooperative possiamo osservare come il fatturato (2019) vada da un minimo di 588 milioni di Euro (Coop Centro Italia) ad un massimo di 3,6 miliardi di Euro (Coop Alleanza 3.0), in linea con la numerica dei punti vendita.
Il fatturato complessivo è di 10,2 miliardi di Euro, quello medio di 1,46 miliardi di Euro.
Quali sono stati i trend di crescita delle Coop?
Il raffronto dei trend dei fatturati fa emergere nell’ultimo esercizio un calo generalizzato delle vendite per tutti ad eccezione di Nova Coop.
Il trend a 3 anni mette in luce un andamento positivo per tutte le aziende fatta eccezione per Coop Lombardia (-3,76%) e Coop Alleanza 3.0 (-2%). Il trend di medio termine evidenzia infine un risultato particolarmente negativo per Unicoop Tirreno (-12%) e Coop Lombardia (-5%).
Su questi risultati non particolarmente brillanti ha pesato l’andamento negativo degli Ipermercati, in cui Coop ha investito molto nel passato.
Quanto sono i margini reddituali delle sette sorelle Coop?
L’EBIT margin, ovvero l’EBIT (=EBITDA – ammortamenti e svalutazioni) in rapporto al fatturato risulta pari, in media nel 2019, al -1,1%, con un valore minimo di -6,5% per Coop Alleanza 3.0 e un valore massimo di 2,3% per Unicoop Firenze. Quattro delle sette sorelle Coop operano quindi con delle perdite a livello operativo, il che implica che quello che dovrebbe essere il core business, produce delle perdite in 4 casi su 7, va in “sostanziale” pareggio in 1 caso su sette (Nova Coop), e produce risultati positivi solo in 2 casi su 7.
Se però osserviamo il profit margin, ovvero il Risultato finale dell’esercizio, in rapporto al giro d’affari, notiamo come 5 aziende su 7 chiudono con un risultato positivo, e solo 2 su 7 presentano delle perdite (leggere come nel caso di Unicoop Tirreno, pesanti come nel caso di Coop Alleanza 3.0).
Il raffronto dei due indicatori reddituali mette in luce l’importanza della componente finanziaria (proventi e dividendi ottenuti dagli investimenti finanziari effettuati), che in alcuni casi consente di riassorbire le perdite originate dall’attività commerciale e lasciare uno spazio per chiudere in Utile (Coop Lombardia, Coop Liguria), in altri casi rafforza sensibilmente la redditività (Unicoop Firenze e soprattutto Nova Coop) e in altri riduce sensibilmente le perdite (Unicoop Tirreno, Coop Alleanza 3.0). Soltanto nel caso di Coop Centro Italia la gestione finanziaria ha segno negativo (i costi finanziari superano i proventi) e non contribuisce ad accrescere il profitto generato a livello operativo.
L’esame approfondito del Conto Economico delle sette sorelle Coop è molto interessante in tal senso:
Il conto economico evidenzia un primo margine (margine commerciale allargato) che va da un minimo del 27,9% di Unicoop Firenze ad un massimo del 33,3% per Nova Coop. L’azienda più redditizia è Unicoop Firenze (2,31% di EBIT margin e 2,18% di Profit margin), seguita da Coop Liguria, che produce perdite operative (EBIT) ma chiude con un profit margin del 2,12%, grazie all’importante contributo dell’area finanziaria.
Le aziende che chiudono in perdita nel 2019 (Unicoop Tirreno e Coop Alleanza 3.0) hanno i migliori margini commerciali, a dimostrazione del fatto che l’efficienza nei costi della rete di negozi, del personale e di struttura è la chiave per guadagnare nel mondo della GDO.
L’esame dei dati in valore assoluto evidenzia come a fronte di una perdita operativa aggregata (EBIT) delle sette sorelle Coop di 218 milioni di Euro, le stesse ottengano proventi finanziari netti per 236 milioni di Euro (dati 2019), andando così a portare in positivo il quadro economico aggregato.
Ancora una volta questa evidenza la dice lunga sul modello di business del tutto peculiare delle Coop.
Le informazioni, i grafici e le tabelle di questo articolo sono state acquisite dalla piattaforma web NumeriPrimi che, in modo semplice, economico ed efficace, permette di visualizzare e confrontare i bilanci aziendali e le più importanti performance economico finanziarie delle aziende italiane:- Crescita (Quantità e Qualità)
- Redditività (Marginalità e Rendimento dei Capitali investiti)
- Efficienza nella gestione del Capitale Investito (rotazione scorte, tempi d’incasso, tempi di pagamento)
- Sostenibilità Finanziaria (solvibilità)
Se vuoi maggiori informazioni e una panoramica sulla piattaforma web vai a questa pagina.
Se vuoi conoscere i costi del servizio (accesso giornaliero o annuale), se vuoi confrontare le performance della tua azienda o di un’azienda cliente con quella dei tuoi concorrenti vai a questa pagina.